Cosa c’è di bello
a Bologna? Una volta ho sentito dire che sembra medievale. Beh, un tratto
caratteristico delle vecchie città, e in un certo senso un loro vantaggio, è
che ricordano i tempi lontani ed oscuri, in cui possiamo specchiarci, dando un’occhiata
negli angoli bui. Bologna non è romantica, né alla moda, ed a prima vista non
ci fa pensare a niente di particolare. Sembra più carina in pieno sole, durante le tranquille passeggiate e secondo alcuni anche di notte prima delle feste natalizie.
Misto di culture e storia sotterranea
Bologna è un
misto di culture e lingue. Il cameriere nella caffeteria accanto è greco, il bar all’angolo
è gestito dai cinesi, e di fronte si trovano due negozi alimentari “dai pachistani allegri”.
La città ospita una folla di studenti stranieri, dopo la cui partenza, d’estate, la città sembra vuota e tranquilla. Gli
studenti vengono sostituiti dai turisti, attratti dalla misteriosità dell’Emilia-Romagna
non scoperta.
Di sera, tornando
a casa finalmente ho deciso di avvicinarmi alle rovine che
ricordano i duri tempi del Medioevo. Là, ai piedi delle mura il mondo cade un
metro sotto di me. Mi devo chinare, guardando ingiù per poter vedere le rovine
dei canali. Le mura coperte di muschio, un po’ bucate, si appoggiano fortemente sul suolo, il quale è quasi coperto da quello sul quale ora camminiamo. Similmente è vicino
alla Porta Galliera. Recintato con una piccola barriera un grande scavo della
storia, in cui si nascondono le vecchie mura della città, è circondato da una
parte dall’asfalto e dall’altra dal calcestruzzo del marciapiede. Per un attimo
mi chiedo se con il passare di secoli, veniamo coperti dalla polvere come gli
oggetti dimenticati, non usati, e per quanto tempo ancora ci innalzeremo insù
come un’ellittica torre di Babele.
Abbronzatura, kebab e
cultura
La primavera di
solito è fresca e l’estate è afosa. Con l’arrivo del gran caldo, la gente si reca
verso il verde per respirare con un’aria di una minore concentrazione dello
smog. Uno di quei posti ai quali si reca la folla primaverile e estiva sono i
Giardini Margherita, collocati al sud della città. I giardini, che contano 136
anni di storia, occupano quasi 26 ettari del verde e un lago artificiale. Ogni
tanto troveremo i parchi giochi, le
coppie si abbronzano, stando a parlare estesi al sole, i bambini mangiano i
gelati, i cani corrono sguinzagliati e le famiglie comprano i fiori alle
bancharelle “tutto per il tuo giardino ed il balcone” messe lungo i vialetti.
Di notte i giardini rimbombano di tutti i tipi della musica di oggi. Ci si
trova un club-dicoteca, frequentata da giovani attratti da un posto da
divertirsi collocato parzialmente all’aria aperta e fresca. Fuori, a portata di mano ai festeggiatori
affamati aspetta un autonegozio di kebab.
Il clima italiano
favorisce le feste e gli eventi all’aperto. I muri dei palazzi bolognesi riscaldati
dal sole, di notte liberano quel calore pulsante, il quale, volando tra le
strade si scontra con una raffica di vento, dando un atteso sollievo ai corpi
sudati. D’estate, la Piazza Maggiore di Bologna si trasforma in una sala di
cinema, e chiunque passi può godersi del film. L’evento “Il Cinema Ritrovato”
organizzato dalla Cineteca bolognese è una rassegna dei film non solo italiani,
ha luogo ogni anno a partire dal 1986. L’obiettivo del cinema ritrovato è la
presentazione dei film poco conosciuti e degni di nota. L’evento rallegra l’anima
della cinematografia. Vale la pena cambiare la destinazione della propria
passeggiata, fermandosi un attimo. Le sedie di plastica collocate in piazza
specialmente per quest occasione sono ormai tutte occupate ma questo non fa
scoraggiare nessuno. C’è chi è seduto sul proprio zaino, sotto un portico o
semplicemente sulla terra. Alla fine il marciapiede libera lo stesso calore che
i muri dei palazzi.
Oggi si mangia sulla strada
D’estate i
ristoranti "si trasferiscono" fuori, sulle strade. Ad agosto, quando nell’aria si sentiva
una tensione del Ferragosto quasi arrivato ed un certo <<non-vedo-l’ora>>
, quando gli studenti partono e la città sembra finalmente stiracchiarsi
liberamente, si può contare su una cena sotto le stelle. Non so se sempre e
dappertutto ma sicuramente l’estate scorsa i tavoli di due ristoranti e di due
caffetterie si sono incontrate in via Mascarella, chiusa parzialmente per le
macchine per questa occasione. Si poteva godere di una cena sotto il cielo
bolognese, e poteva capitare che tu e i tuoi amici mangiavate in due ristoranti
diversi, anche se seduti vicino. Nelle vicinanze, tranquillamente suonava un
signore, che dopo un attimo ha trovato anche il coraggio di cantare. È facile
trasformare “il solito” in “non” e garantirsi una sera di vacanza nella propria
strada.
Allora perché ci piace Bologna? Per la propria semplicità. Per il fatto che non è così
bella come lo immaginavamo. Per quello che non ci fa pensare a niente, ed a
niente assomiglia. Non banale, e da
ricordare. Ci fa capire che l’Italia non è solo il turismo, Dante, monumenti ed
i pavimenti tirati a lucido. È anche un uomo che ti chiede di comprargli un
caffè e una polvere densa delle strade non tanto pulite. E Bologna è
semplicemente una città in cui si vive.
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