Ormai dalla metà di agosto la superficie pubblicitaria
della città è stata riempita con dei poster che informavano sull’evento.
Venezia, essendo in effetti proprio un monumento, può vantarsi del fatto che i
muri dei palazzi e le facciate delle chiese sono rimaste prive di qualcun tipo di “arte urbana” come
per esempio i graffiti. I poster vengono appesi soprattutto sui pannelli che
coprono gli edifici ristrutturati. I
lavori di ristrutturazione vengono svolti a Venezia quasi per tutto il tempo
quindi la quantità delle superfici per appendere i poster sembrano infinite.
Salendo in vaporetto oppure camminando lungo i canali,
spesso, incuriosita, mi giravo per dare un’occhiata ai veneziani e alle veneziane
che remavano accanitamente sul Canal Grande. Come ogni anno, la regata si
intreccia con la mostra del cinema a Venezia, e per questo a volte è
possibile vedere una barca della TV Rai, fermata davanti ad uno dei palazzi
sull’acqua. Settembre è un mese in cui Venezia è eccezionalmente affollata,
anche se in teoria la stagione estiva è terminata.
„E com’era la regata?”, mi ha chiesto un collega una sera dopo. “Affollata”.
A Venezia, chiamata dagli abitanti “la
sposa del mar” sempre i più popolari sono gli eventi organizzati sull’acqua, il
che dovrebbe sottolineare un forte legame della città con il mar Adriatico. Ed
anche se il periodo d’oro della Repubblica di Venezia e dei doge ormai finì
secoli fa, i veneziani spesso tornano alle tradizioni quasi cercando un’opportunità
di fare un viaggio nel tempo e sottolineare l’importanza di Venezia nella
laguna.
La regata storica a Venezia è un altro evento, subito
dopo il carnevale, che vale la pena vedere. Si svolge ogni anno da secoli anche
se alla fine non si sa precisamente da quale avvenimento prese l’inizio. Si
dice che l’origine delle regate risalga all’anno 1489 quando a Venezia tornò
Caterina Cornaro, regina di Cipro proveniente da una famiglia veneziana. La
regina fu costretta ad abdicare ed in effetti Cipro finì nelle mani della
Repubblica di Venezia. Per commemorare quell’avvenimento, le regate apre una
sfilata di gondole e barche decorate messe in moto dai veneziani che indossavano
i vestiti d’epoca della Serenissima. Della sfilata fanno parte anche dei
partecipanti alle regate in proprie gondole colorate che vanno lungo il Canal
Grande.
Attenzione, arriva il doge
Nei dintorni di San Polo la città sembrava stranamente
vuota. La folla però mi aspettava già alla riva di Canal Grande, ed il rumore
delle conversazioni di una centinaia di persone era possibile sentire già al
Campo San Silvestro. Con la macchina fotografica stretto al petto cercavo di
farmi largo tra la folla internazionale che con ogni passo sembrava dondolare
pericolosamente al bordo della riva del Canal Grande. Tutti, discutendo
vivacemente guardavano intorno, non sapendo bene in quale parte bisogna
dirigere lo sguardo. Dopo un attimo la folla si è agitata. “Stanno arrivando!”,
„Amore passami la macchina fotografica”, „Tienila per mano”, „Eccoli! Sono là!
Li vedi?”. Mi sono alzata sulle punte dei piedi, guardando attraverso un gomito
piegato di uno dei turisti con un cappello rosso della Ferrari. Dalla parte dell’università Cà Foscari si
poteva vedere le prime barche decorate e le gondole con dei veneziani travestiti
che salutavano con le mani la folla di spettatori accumulata sulla riva.
„Mamma, non vedo niente”, una ragazzina che stava vicino
a me stava tirando testardamente la maglietta della sua mamma. Nemmeno io, ho
pensato e ho deciso di intraprendere “la lotta” e cercare di arrivare più
vicino possibile alla riva. Quando sono arrivata al livello dei pali di legno
sono arrivate le prime barche. Alcune di esse, di una lunghezza persino più di
dieci metri, portavano perfino 9 persone. Sia uomini che donne e dei ragazzi
remavano accanitamente provocando delle piccole onde. Nei prossimi giorni tutti
quanti rivaleggeranno a seconda della categoria assegnata.
Una coppia di sorelle di età scolastica ha fermato la
propria barca vicino ad un molo che si trovava a pochi metri da me, dove le
aspettava ormai il loro padre. Sulle loro facce stancate e rubiconde si vedeva la
fierezza, anche se le ragazzine evitavano il contatto visivo con delle persone riunite
intorno a loro. Un po’ timide e fiere di sè hanno ormeggiato la barca alla riva
e per un attimo anche loro guardavano la sfilata passare, dopo di che sono
sparite tra la folla con il loro padre.
La luce dei flash, nonostante una giornata nuvolosa,
illuminava tutte e due le rive del Canal Grande. Alcuni veneziani specialmente
per questa occasione affittano i propri balconi e terrazze perché i turisti desiderosi dei
begli scatti, possano pienamente sfruttare l’opportunità di partecipare allo
spettacolo. La sfilata dura più di una decina di minuti e viene chiusa con il
passare della barca più decorata che porta una coppia travestita dal doge e dalla
dogaressa. I partecipanti della sfilata salutano un centinaio di occhi e
obiettivi diretti verso di loro, e le facce di gondolieri con un sorriso
sincero esprimono la propria gioia di partecipare alla loro festa. Le
bandierine colorate attaccate alle barche sventolavano in aria, delle signore
anziane in un gondolino rosa hanno superato con agilità due barche molto più
grandi, e gli uomini che le stavano osservando fischiavano meravigliati.
Alcuni dei turisti hanno deciso di seguire la sfilata
lungo la riva, il che data una folla enorme di persone, non era tanto facile. Solo
quando le ultime gondole spariscono alla curva, la maggior parte degli
spettatori che sono rimasti al loro posto respira forte, come se si fossero
svegliati da una trance strana e misteriosa. Alcuni mettono a posto i loro
cappelli, altri gli zaini, e gli altri ancora coprono gli obiettivi delle loro
macchine fotografiche, dopo di che, dando un’ultimo sguardo al Canal Grande, si
dirigono verso i vicoli veneziani.
Prendi le chiavi
La tradizione delle regate e la sfilata vengono praticate
anche in altre città più piccole nei pressi di Venezia. Due giorni dopo l’apertura
ufficiale della regata a Venezia, sui canali che tagliano i paesi Mira e Mirano
è partita una sfilata delle barche e gondole ugualmente decorate e colorate dei
cittadini travestiti. Prima, tutti stavano facendo una fila, aspettando l’apertura
di una piccola diga su uno dei canali, sul quale sono poi partiti gridando e
cantando verso Venezia. Oltre a noi, la loro partenza osservavano anche un
gruppo di adolescenti e nascoste sotto un ombrello tre signore anziane.
„Ei, senti?”, un collega ha messo la mano sulla mia spalla e con un gesto ha indicato le signore sedute sotto l’ombrellone.
“Che c’è?”“Stanno parlando in dialetto, ascolta”, ha detto, ridendo.
La prima frase che ho imparato in veneziano è stata „prendi le chiavi”,
ovvero ciapa i ciàvi. Il dialetto
veneziano è il primo con cui avevo a che fare e finora mi sembra decisivamente
il più divertente. Un “ci” morbido italiano in veneziano diventa ancora più ammorbidito.
Se i suoni si trasformassero in immagini, il dialetto veneziano avrebbe una
forma di un’onda leggera in un movimento continuo e spensierato, simile a
quello in cui le barche e le gondole a Mirano e a Venezia andavano lungo i
canali.
Curiosità e
informazioni pratiche:
- la regata storica si svolge a Venezia ogni anno e
comincia la prima domenica di settembre. La soluzione migliore è osservare la
sfilata delle barche da uno dei ponti sul Canal Grande oppure molto prima
occuparsi un buon posto vicino alla riva,
- la regata è divisa in due parti: la sfilata e la gara
delle barche, che si svolgono in tre categorie principali: donne, uomini ed i
ragazzini (le categorie vengono poi divise in sottocategorie a seconda dell’età
dei partecipanti e dal tipo di imbarcazioni),
- si distinguono 4 tipi principali di barche: Pupparin,
Mascareta, Caorlina, Gondolino, nonché altre barche tradizionali come Gondola,
Balotina, Sandolo e Disdotona. La lunghezza delle singole barche si estende da
6-8 metri (Mascareta) fino a 24 metri (Disdotona). Più informazioni sull’evento
e sulle barche troverete qui: http://www.regatastoricavenezia.it/rs.php?pg=9&lang=it
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