18 set 2015

La regata e le chiavi veneziane



Ormai dalla metà di agosto la superficie pubblicitaria della città è stata riempita con dei poster che informavano sull’evento. Venezia, essendo in effetti proprio un monumento, può vantarsi del fatto che i muri dei palazzi e le facciate delle chiese sono rimaste  prive di qualcun tipo di “arte urbana” come per esempio i graffiti. I poster vengono appesi soprattutto sui pannelli che coprono gli edifici ristrutturati.  I lavori di ristrutturazione vengono svolti a Venezia quasi per tutto il tempo quindi la quantità delle superfici per appendere i poster sembrano infinite.

Salendo in vaporetto oppure camminando lungo i canali, spesso, incuriosita, mi giravo per dare un’occhiata ai veneziani e alle veneziane che remavano accanitamente sul Canal Grande. Come ogni anno, la regata si intreccia con la mostra del cinema a Venezia, e per questo a volte è possibile vedere una barca della TV Rai, fermata davanti ad uno dei palazzi sull’acqua. Settembre è un mese in cui Venezia è eccezionalmente affollata, anche se in teoria la stagione estiva è terminata.


„E com’era la regata?”, mi ha chiesto un collega una sera dopo. “Affollata”.

A Venezia, chiamata dagli abitanti “la sposa del mar” sempre i più popolari sono gli eventi organizzati sull’acqua, il che dovrebbe sottolineare un forte legame della città con il mar Adriatico. Ed anche se il periodo d’oro della Repubblica di Venezia e dei doge ormai finì secoli fa, i veneziani spesso tornano alle tradizioni quasi cercando un’opportunità di fare un viaggio nel tempo e sottolineare l’importanza di Venezia nella laguna.

La regata storica a Venezia è un altro evento, subito dopo il carnevale, che vale la pena vedere. Si svolge ogni anno da secoli anche se alla fine non si sa precisamente da quale avvenimento prese l’inizio. Si dice che l’origine delle regate risalga all’anno 1489 quando a Venezia tornò Caterina Cornaro, regina di Cipro proveniente da una famiglia veneziana. La regina fu costretta ad abdicare ed in effetti Cipro finì nelle mani della Repubblica di Venezia. Per commemorare quell’avvenimento, le regate apre una sfilata di gondole e barche decorate messe in moto dai veneziani che indossavano i vestiti d’epoca della Serenissima. Della sfilata fanno parte anche dei partecipanti alle regate in proprie gondole colorate che vanno lungo il Canal Grande.




Attenzione, arriva il doge

Nei dintorni di San Polo la città sembrava stranamente vuota. La folla però mi aspettava già alla riva di Canal Grande, ed il rumore delle conversazioni di una centinaia di persone era possibile sentire già al Campo San Silvestro. Con la macchina fotografica stretto al petto cercavo di farmi largo tra la folla internazionale che con ogni passo sembrava dondolare pericolosamente al bordo della riva del Canal Grande. Tutti, discutendo vivacemente guardavano intorno, non sapendo bene in quale parte bisogna dirigere lo sguardo. Dopo un attimo la folla si è agitata. “Stanno arrivando!”, „Amore passami la macchina fotografica”, „Tienila per mano”, „Eccoli! Sono là! Li vedi?”. Mi sono alzata sulle punte dei piedi, guardando attraverso un gomito piegato di uno dei turisti con un cappello rosso della Ferrari.  Dalla parte dell’università Cà Foscari si poteva vedere le prime barche decorate e le gondole con dei veneziani travestiti che salutavano con le mani la folla di spettatori accumulata sulla riva.

„Mamma, non vedo niente”, una ragazzina che stava vicino a me stava tirando testardamente la maglietta della sua mamma. Nemmeno io, ho pensato e ho deciso di intraprendere “la lotta” e cercare di arrivare più vicino possibile alla riva. Quando sono arrivata al livello dei pali di legno sono arrivate le prime barche. Alcune di esse, di una lunghezza persino più di dieci metri, portavano perfino 9 persone. Sia uomini che donne e dei ragazzi remavano accanitamente provocando delle piccole onde. Nei prossimi giorni tutti quanti rivaleggeranno a seconda della categoria assegnata.

Una coppia di sorelle di età scolastica ha fermato la propria barca vicino ad un molo che si trovava a pochi metri da me, dove le aspettava ormai il loro padre. Sulle loro facce stancate e rubiconde si vedeva la fierezza, anche se le ragazzine evitavano il contatto visivo con delle persone riunite intorno a loro. Un po’ timide e fiere di sè hanno ormeggiato la barca alla riva e per un attimo anche loro guardavano la sfilata passare, dopo di che sono sparite tra la folla con il loro padre.




La luce dei flash, nonostante una giornata nuvolosa, illuminava tutte e due le rive del Canal Grande. Alcuni veneziani specialmente per questa occasione affittano i propri balconi e terrazze perché i turisti desiderosi dei begli scatti, possano pienamente sfruttare l’opportunità di partecipare allo spettacolo. La sfilata dura più di una decina di minuti e viene chiusa con il passare della barca più decorata che porta una coppia travestita dal doge e dalla dogaressa. I partecipanti della sfilata salutano un centinaio di occhi e obiettivi diretti verso di loro, e le facce di gondolieri con un sorriso sincero esprimono la propria gioia di partecipare alla loro festa. Le bandierine colorate attaccate alle barche sventolavano in aria, delle signore anziane in un gondolino rosa hanno superato con agilità due barche molto più grandi, e gli uomini che le stavano osservando fischiavano meravigliati.

Alcuni dei turisti hanno deciso di seguire la sfilata lungo la riva, il che data una folla enorme di persone, non era tanto facile. Solo quando le ultime gondole spariscono alla curva, la maggior parte degli spettatori che sono rimasti al loro posto respira forte, come se si fossero svegliati da una trance strana e misteriosa. Alcuni mettono a posto i loro cappelli, altri gli zaini, e gli altri ancora coprono gli obiettivi delle loro macchine fotografiche, dopo di che, dando un’ultimo sguardo al Canal Grande, si dirigono verso i vicoli veneziani.

Prendi le chiavi

La tradizione delle regate e la sfilata vengono praticate anche in altre città più piccole nei pressi di Venezia. Due giorni dopo l’apertura ufficiale della regata a Venezia, sui canali che tagliano i paesi Mira e Mirano è partita una sfilata delle barche e gondole ugualmente decorate e colorate dei cittadini travestiti. Prima, tutti stavano facendo una fila, aspettando l’apertura di una piccola diga su uno dei canali, sul quale sono poi partiti gridando e cantando verso Venezia. Oltre a noi, la loro partenza osservavano anche un gruppo di adolescenti e nascoste sotto un ombrello tre signore anziane.

„Ei, senti?”, un collega ha messo la mano sulla mia spalla e con un gesto ha indicato le signore sedute sotto l’ombrellone.
“Che c’è?”“Stanno parlando in dialetto, ascolta”, ha detto, ridendo.

La prima frase che ho imparato in veneziano è stata „prendi le chiavi”, ovvero  ciapa i ciàvi. Il dialetto veneziano è il primo con cui avevo a che fare e finora mi sembra decisivamente il più divertente. Un “ci” morbido italiano in veneziano diventa ancora più ammorbidito. Se i suoni si trasformassero in immagini, il dialetto veneziano avrebbe una forma di un’onda leggera in un movimento continuo e spensierato, simile a quello in cui le barche e le gondole a Mirano e a Venezia andavano lungo i canali.



 Curiosità e informazioni pratiche:

- la regata storica si svolge a Venezia ogni anno e comincia la prima domenica di settembre. La soluzione migliore è osservare la sfilata delle barche da uno dei ponti sul Canal Grande oppure molto prima occuparsi un buon posto vicino alla riva,

- la regata è divisa in due parti: la sfilata e la gara delle barche, che si svolgono in tre categorie principali: donne, uomini ed i ragazzini (le categorie vengono poi divise in sottocategorie a seconda dell’età dei partecipanti e dal tipo di imbarcazioni),


- si distinguono 4 tipi principali di barche: Pupparin, Mascareta, Caorlina, Gondolino, nonché altre barche tradizionali come Gondola, Balotina, Sandolo e Disdotona. La lunghezza delle singole barche si estende da 6-8 metri (Mascareta) fino a 24 metri (Disdotona). Più informazioni sull’evento e sulle barche troverete qui: http://www.regatastoricavenezia.it/rs.php?pg=9&lang=it

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