20 feb 2016

Zante, l'isola degli animali



Abbiamo affittato una macchina, che ha già vissuto molto. Una piccola jeep di una dozzina di esse, che probabilmente da molte stagioni vengono affittate ai visitatori. Lo sportello della macchina viene chiuso con un botto e poco dopo ne scopro il motivo: solo in questo modo si è sicuri che esso è definitivamente chiuso. Siamo partiti lungo una strada lunga e diritta, lasciando dietro di noi un paesino vivace e dirigendoci verso il cuore dell'isola. Zante conta poco più di 40.000 abitanti e quindi non ci sorprendeva che per la maggior parte del tempo, ci spostavamo lungo le vie serpeggianti senza la compagnia di altri veicoli. 

 "Fermati!!", grido piena di entusiasmo, togliendomi gli occhiali da sole.



Accanto alla strada vediamo un vasto prato coperto di erba secca e dei vecchi alberi d'olivo con dei tronchi grandi e larghi. Sulla radura pascola un gregge notevole di capre locali. Alcune di esse saltellano e appoggiandosi contro i tronchi degli alberi masticano delle foglie dure. 

 "Hey!", sentiamo all'improvviso ed accecati dal sole, piano piano in lontananza cominciamo a vedere un uomo anziano, un pastore che sorvegliava gli animali. Lentamente si è alzato dal tronco, cui cui era seduto e ci ha salutati con un gesto. 

 "Hey!", rispondiamo e lo salutiamo pure. 
L'uomo è rimasto contento e sorridendoci, ossrvava quando scattavamo le foto delle sue capre che mesticavano con calma l'erba, quasi non notando la nostra presenza. 

Zante è un'isola dell'occhio. Ancora seduti in aereo, ci affascina la vista delle falesie alte e delle coste rocciose sulle quali sbattono le onde del mare. Sull'isola, il paesaggio mozzafiato si completa perfettamente con la fauna locale, la quale, seguendo i propri sentieri, sembra di non notare dei visitatori vivaci. Sul fatto che Zante è un'isola delle capre ho già scritto qui. Questi animali divertenti, quasi sorridenti, scivolano lentamente lungo la strada (o in mezzo di essa), fermandosi ogni tanto oppure saltando per poter addentare le foglie dure degli alberi di ulivo. Ed allora, le capre si irrigidiscono, celebrando in silenzio il proprio pasto. 

Le capre con il pastore

Zante, un gregge di capre vicino alla strada.

Le strade vuote a Zante

L'isola delle tartarughe 

Le capre sono certamente uno dei simboli più caratteristici della fauna greca, però, a Zante, le vere e proprie regine degli animali sono indubbiamente le tartarughe marine. Si tratta delle Caretta caretta, tartarughe marine che hanno scelto Zante come uno dei luoghi dove le femmine depongono le uova. Nella parte orientale della spiaggia, dove tempo fa è terminata una lunga fila di ombrelli e di sedie a sdraio, si può notare dei piccoli steccati di legno, vicino ai quali sventolano dei fogli con l'informazione che in questo luogo sono state depositate le uova delle tartarughe e che si raccomanda di non avvicinarsi troppo. Sopra alcuni di essi, notiamo dei turisti, incuriositi di questa piccola scoperta che però dopo aver letto le informazioni si allontanano in fretta, lasciando le uova in pace sotto una calda coperta di sabbia. Sull'isola, per tutti inpazienti turisti desiderosi di vedere le tartarughe caretta caretta, vengono organizzate le gite speciali "in cerca delle tartarughe marine", però come potete immaginare, le caretta caretta sanno bene come non farsi notare nemmeno da uno sguardo più attento. Io, invece, seguendo la mia opinione che dovrebbero essere gli animali a decidere a chi e quando venire incontro, lascio in pace sia le uova sia le tartarughe. 

By Strobilomyces (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0) or GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], via Wikimedia Commons.

L'isola dei gatti 

I gatti, spesso randagi, che camminano seguendo i propri percorsi, sembrano di essere un elemento necessario ed inseparabile del paesaggio greco. Passano, senza far rumore intorno alle nostre gambe, si siedono sulle recinzioni delle case, sugli alberi e con l'attenzione guardano gli avvenimenti che accadono intorno. I gatti sono dei silenziosi testimoni della vita locale e gli osservatori dei volti (sempre mutevoli) dei visitanti e turisti che sono spesso nascosti dietro le macchine fotografiche. Uno di questi gatti, l'abbiamo incontrati a Exo Hora, mentre sorvegliava uno degli alberi d'olivo più antichi al mondo. Il gatto ci ha accolti miagolando, dopodichè si è nascosto fra i rami di questo albero potente, ignorando un cane locale che lo teneva d'occhio. Il gatto invece teneva d'occhio noi, proprio come se l'albero fosse della sua proprietà che appartiene al suo territorio su cui noi abbiamo osato entrare. 

Il gatto che sorveglia l'albero d'olivo più vecchio dell'isola.

Il gatto ed il cane. Li vedete?


 L'isola degli asini 

A causa dello sviluppo del turismo, a Zante si possono incontrare due tipi di asini - tristi e contenti. Quei contenti,pascolano in pace, come le capre e, occasionalmente, servono come aiuto nel trasporto di olive. Ci offrono in questo modo un'immagine confortante di convivenza pacifica e di rispetto reciproco dell'uomo e degli animali. Invece gli asini tristi di solito sono quelli presenti sulle cartoline mentre stanno davanti ad un muro bianco di una casa, con un cesto blu pieno di fiori colorati sul dorso. Spesso vediamo gli stessi asini legati ad un albero per ore all'ombra in compagnia di un'etichetta "foto 5 euro". E' triste che con il tempo gli animali sono diventati i prodotti del commercio ed un modo veloce per fare dei soldi facili, "Ehi, buongiorno, foto?". 

Gli animali, i nostri piccoli fratelli e amici, sono parte integrante di ogni viaggio. Li incontriamo, ovunque decidiamo di andare. I gatti che di notte si nascondono fra le rimanenze del Foro Romano, sembrano uguali a quelli che vivono nella fabbrica abbandonata alla periferia della nostra città natale. Sono agili, furbi e sospettosi. Qual è la differenza fra loro e quel gatto che sorvegliava l'albero d'olivo a Exo Hora? Dopo tutto, un messaggio silenzioso "Ehi amico, sono qui solo di passaggio, non ti farò del male" è come un sorriso, viene capito indipendentemente dalla lingua in cui parliamo ogni giorno.

I paesaggi a Zante.

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