10 ago 2016

Calabria non scoperta: Codex di Rossano



"Sai quante cose meravigliose ci sono in Calabria, di cui l'esistenza spesso nemmeno i calabresi se ne rendono conto!", mi hanno detto. Ho risposto di non saperlo, probabilmente, visto che spesso nemmeno i calabresi lo sanno. Così siamo andati a vedere il Codex che conta ben più di 1500 anni, che arrivò al sud dello stivale italiano, probabilmente dai lontani territori della Siria.

L'ingresso al museo è situato in una stretta stradina, ben tenuta, vicino alla Cattedrale di Maria Santissima Achiropita. Ci sentiamo fortunati, visto che appena ci siamo presentati alla cassa, stava per iniziare un'altra visita guidata. Entrati in un accogliente cortile, ci ritroviamo completamente soli, così ci sorprende poi molto un notevole gruppo di persone in attesa della guida.

La facciata della cattedrale di Rossano


Codex Purpureus Rossanensis, manoscritto creato probabilmente nel VI secolo, viene conservato in una piccola stanza buia di una temperatura costante di 18-20 gradi. I dettagli di ciascuna delle carte, dei disegni e del testo ci vengono mostrati su un grande schermo, sull'immagine proveniente dal proiettore. Davanti a noi invece, dietro una vetrina espositiva giace quell'enorme libro di più di 300 pagine. Il museo, volendo garantire che esso duri ancora per molto tempo, decise di girare solamente una pagina all'anno. Il Codex viene chiamato "purpureo" a causa del colore rossastro della pergamena realizzato della pelle di agnello. Il manoscritto contiene il testo integrale del Vangelo di Matteo ed il testo incompleto del Vangelo di Marco, preceduti da 15 pagine (in originale ne furono probabilmente 17) su cui possiamo ammirare le miniature colorate raffiguranti le scene della vita di Gesù. Su ogni pagina il testo è diviso in due colonne. Le prime tre righe di ogni vangelo furono scritte in oro, mentre il resto del testo in argento. Vale la pena notare che gli unici segni di punteggiatura presenti nel manoscritto sono i punti al termine delle singole frasi. Alla fine della presentazione della guida, tutti hanno l'opportunità di ammirare da vicino, per quanto possibile, il manoscritto e la perfezione di ciascuno dei disegni e l'irregolarità delle lettere dovuta alle mani tremanti dell'autore dell'opera. 

La mappa con dei luoghi di viaggio del codex


Il Codex visto tramite la vetrina espositiva



Le altre sale del museo, suddivise in epoche dai tempi antichi attraverso il Rinascimento fino al XIX secolo, ci raccontano la storia della città tramite diversi oggetti conservati dalla diocesi. Tra di esse, vi si trovano le monete, le colonnine di marmo, i manoscritti e un dipinto che racconta la storia del quadro della Madonna Achiropita, il quale è possibile ammirarlo alla cattedrale. 

Il dipinto che presenta la storia del quadro della Madonna Achiropita

Fate attenzione ai dettagli. Se notate bene si vedono ancora delle linee delicate, disegnate apposta per mantenere il livello giusto della scrittura.


Le monete nella prima sala del museo


Quando usciamo, passiamo accanto ad un piccolo gruppo di visitatori in attesa del loro turno. Il museo, anche se nascosto tra le stradine strette, i vicoli ed i palazzi, gode dell'interesse degli abitanti locali, soprattutto nel periodo delle vacanze estive. Vengono con i bambini, che seguono con attenzione il movimento delle dita della guida su un piccolo schermo del tablet. E così, una misteriosa storia può anche essere nascosta tra le mura poco appariscenti di un piccolo paese della Calabria.

Informazioni pratiche e curiosità: 

- il museo si trova in via Arcivescovado 5. Il biglietto d'ingresso costa 5 euro (il prezzo include una visita guidata e l'ingresso al Museo Diocesano, dove si può ammirare la collezione della diocesi conservata per secoli),

- nel 2015 il Codex è stato inserito dall'UNESCO nel Registro della memoria mondiale

- la visita inizia con un breve filmato documentario che racconta la storia del manoscritto, dalle origini fino all'arrivo a Rossano. Probabilmente arrivò in Calabria nel VIII secolo, portato da un gruppo di monaci in fuga dall'invasione araba. I monaci volevano proteggere il documento dalla distruzione. A Rossano esso divenne proprietà dell'arcivescovo locale, 

- maggiori informazioni sulle visite e sul codex le troverete sul sito ufficiale del museo: http://www.museocodexrossano.it/


2 commenti:

  1. byłam w różnych regionach Włoch ale na Kalabrię nie dotarłam - ale wszystko przede mną :)

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    1. Bardzo polecam :) Południowe Włochy to zupełnie inna Italia :)

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