18 mag 2015

Mantova: il lago dei cigni


A Mantova siamo arrivati , diciamo, per caso. Inizialmente la nostra meta doveva essere la Liguria, però visto che in quei giorni prevedevano le precipitazioni per tutte le coste del nord d’Italia, abbiamo deciso di non lasciar perdere e andare in un posto in cui l’ombrello non ci sarebbe servito. Grazie allo sviluppo della tecnologia, con pochi tocchi delle dita ci siamo avvicinati abbastanza a qualsiasi luogo degno di nota sulla mappa. Come è venuto fuori, la mappa dettagliata delle alcune regioni d’Italia mi sorprende sempre, e per questo la nostra scelta era ovvia: circondata da tre laghi, soleggiata Mantova.

25 apr 2015

La vampa del sole d'agosto


Anche se siamo arrivati di mattina, il sole ormai era abbastanza forte. Stavo su un asfalto bollente del parccheggio cercando un po’ di ombra. Mi sono pentita di non aver portato delle altre scarpe, più coperte. Nonostante i soffi delicati del vento, anche camminando sentivo come il sole mi abbronzava le braccia ed i piedi fino alla rossezza. Proseguivamo per le scale di pietra in alto verso il centro della città, il quale sembrava guardarci dall’alto. Stava lì pesante, resistente al caldo, spuntando piano piano davanti ai nostri occhi dagli angoli. Gli edifici alti, collocati stabilmente sulle scarpate sembravano aderire ad esse così solidamente come se da sempre fossero un’unica cosa. Come se quelle rocce ripide si fossero consapevolmente lasciate sottomettere all’uomo perché quello avesse potuto costruirci le propre case.

15 apr 2015

Acrobazie sulla corda



Siamo partite dalla fermata Fondamente Nove, alla quale si affollava ormai un notevole viavai di persone. Tra di loro c’erano soprattutto le famiglie con i bambini, le coppie di turisti, dei singoli passeggeri tristi e pensierosi ed, infine, noi. Quando la fermata di vaporetto era tutta riempita dei corpi sudati, diventava abbastanza stabile in modo che per un attimo si poteva dimenticare di stare sull’acqua. Quando però quel casotto galleggiante sull’acqua era quasi vuoto, e le singole persone stipate negli angoli erano sedute sulle panchine strette, aspettando il trasporto acqueo, una volta entrati nella fermata dondolante era possibile sentirsi come su uno dei giochi gonfiabili per i bambini, dove i ragazzini si arrampicano per poi poter scivolare dallo scivolo. Noi siamo scivolate dalla fermata al vaporetto e abbiamo trovato due posti, abbastanza all’ombra.